Liceo Classico “G.B. MORGAGNI” Forlì. Classe 3 A/Classico. Anno scolastico 2022/23
Progetto P.C.T.O.: Ricerca storico-artistica sull’edificio della ex Gil sito in viale Della Libertà a Forlì per la piattaforma culturale del sito Forlipedia. In collaborazione con Associazione Atrium.
Completano il progetto:
La Casa del Balilla
L’Onb, Renato Ricci e l’architettura sportiva
Viale Della Libertà
Tutor scolastico: prof.ssa Rossella Savelli
Tutor aziendale: Marino Mambelli
di: Sveva D’Ingiullo, Sara Fornasari, Francesca Nieli, Martina Perini, Beatrice Pinzari, Annamaria Scapicchio
Al termine della Seconda Guerra Mondiale pesanti bombardamenti arrecarono gravi danni alle zone adiacenti la stazione ferroviaria. La Casa del Balilla (poi della Gil) tuttavia subì marginali danneggiamenti nella zona della piscina situata simmetricamente alla palestra. Tali danni portarono al conseguente smantellamento e alla trasformazione della piscina stessa in una ulteriore palestra.
La conservazione dell’edificio ex Gil fino ai giorni nostri la si deve soprattutto all’attività scolastica, anche nell’area sportiva, alla società sportiva Edera e al cinema Odeon. La presenza di queste attività ha evitato il totale abbandono della struttura. Ma, poiché erano evidenti le precarie condizioni dell’edificio, nel 2009 il Comune di Forlì ha avviato e completato un primo importante intervento di recupero. Attualmente è in corso un nuovo progetto di conversione della parte destinata alle attività culturali per la realizzazione di un auditorium.
NUOVI SISTEMI COSTRUTTIVI PER IL LINGUAGGIO ARCHITETTONICO DEL RAZIONALISMO
Fonte: Ferruccio Canali, Nuovi sistemi costruttivi del cemento armato e dell’acciaio per il linguaggio architettonico del razionalismo a Forlì e a Riccione (1933-1935). Monumenti del contemporaneo: Cesare Valle e il grande cantiere della casa dell’O.N.B.-G.I.L. a Forlì (1933-1935), in “Società di Studi Romagnoli” LXVII (2016), Cesena 2017, pp. 461-490.
Nel corso degli anni Trenta del Novecento il panorama architettonico di Forlì e della relativa provincia subisce una profonda trasformazione non solo dal punto di vista linguistico, con l’ingresso impellente del Razionalismo insieme al “Novecento romano”, ma anche per nuovi caratteri tecnologico-costruttivi. Non sempre l’uso che andava diffondendosi delle strutture intelaiate in cemento armato corrispondeva al nuovo linguaggio razionalista; fu, anzi, Cesare Bazzani, uno dei massimi esponenti dello Storicismo novecentista, il primo ad adottare strutture “miste” in cemento armato e laterizio nelle proprie architetture forlivesi […] Fondamento di quella stagione costruttiva erano i cantieri forlivesi della “Città di Mussolini” che andava velocemente ammodernando il proprio volto non solo per accogliere i “Pellegrini verso i luoghi mussoliniani di Predappio”, ma anche le autorità in visita alla Rocca delle Caminate, secondo centro decisionale politico dopo Roma. E l’innovazione tecnologica oltre che linguistica era legata prevalentemente alla figura dell’architetto romano Cesare Valle […] Seguendo il percorso di sviluppo e innovazione strutturale e tecnologica della Romagna, è impossibile non citare le novità funzionali di Cesare Valle a Forlì nella nuova “Casa dell’ONB-Opera Nazionale Balilla” poi “Casa della GIL-Gioventù Italiana del Littorio”. Prima del 1938 venivano costruiti edifici che pur essendo modesti nella loro mole, si fanno apprezzare per la loro semplicità; per la precedente Casa forlivese Onb, il progetto esemplificativo era stato riconosciuto sia da Giuseppe Pagano sulle pagine di “Casabella”, rivista periodica di architettura, sia da Marcello Piacentini, urbanista ideologo del monumentalismo di regime. Tutto l’interesse pubblico accoglieva la novità di quella realizzazione tra il 1933 e il 1934, celebrata come “vittorioso ingresso dell’architettura Razionale a Forlì”[…]
La prima opera realizzata da Valle a Forlì, dove era stato chiamato a lavorare per conto dell’ONB di Renato Ricci, era stata quella che all’apparenza sembrava un’anonima palestra in travi e pilastri di cemento armato, sorta nel cortile di palazzo Benzi, sede delle associazioni del Partito fascista. La nuova palestra, seppur risultasse visivamente nascosta, non era passata inosservata agli occhi della testata locale de “Il Popolo di Romagna”, organo del Partito fascista forlivese, che aveva definito la struttura come un intervento “semplice” ma “modernissimo”. Successivamente, dopo quella prima palestra del 1932, Valle otteneva una nuova importantissima commissione, la grande “Casa del Balilla”, poi GIL. Sorto nelle vicinanze della via Emilia, lungo il corso di collegamento con la stazione ferroviaria, l’edificio faceva parte di un complesso molto esteso, costituito da campi sportivi, piste di atletica e un’ulteriore struttura, prima nominata Scuola Ginnica e poi divenuta Collegio Aeronautico, destinata all’istruzione superiore. Il progetto di quella Casa ONB, valorizzato in modo particolare da Marcello Piacentini, prevedeva la costruzione di tre nuclei principali costituiti dalla palestra, dal cinema-teatro e dalla piscina […] Gli amministratori forlivesi però non erano molto convinti delle soluzioni progettuali adottate da Valle: infatti a quest’ultimo vennero mosse alcune critiche con la successiva richiesta di modificare l’intero progetto; alla fine per evitare un atteggiamento disdicevole gli amministratori avevano deciso di chiudere la questione senza apportare alcuna modifica e la realizzazione di Valle poté raggiungere lo stato di exemplum nazionale.
AMPLIAMENTO DEL 1941
Nel 1941, su progetto di Cesare Valle, cominciarono i lavori per sopraelevare il corpo nord (con la sala di scherma, gli uffici e l’atrio) e il corpo sud (con la biblioteca).
Il progetto iniziale però prevedeva una forte evidenza del corpo adibito a cinema e teatro e della torre, rispetto alle restanti parti dell’edificio. Dai due piani iniziali l’ala della sala di scherma passò a tre, mentre il corpo circolare divenne di quattro piani.
Ci furono diverse critiche avanzate dal Comune di Forlì in merito al progetto; prima tra queste, il fabbricato progettato venne considerato non conforme alle disposizioni ministeriali per l’altezza e per le prescrizioni precedentemente fatte da Enti e costruttori. Venne inoltre fatto presente come i corpi minori fossero troppo esili in confronto alla larghezza del viale. Infine si denotò il dislivello riguardo agli allineamenti dei fabbricati del viale; per questi motivi l’ingegnere Valle, nonché progettista, fu invitato a Forlì per discutere delle eventuali modifiche sopra citate.
RESTAURI DEL 2010
Fonte: Progetto definitivo de “Il Museo della Ginnastica”.
Documenti dell’Archivio di Stato: fondo “Comune di Forlì”, cart. 235, lettera “O-ONB
Il recupero dell’edificio dell’ex-GIL ha due scopi fondamentali: in primo luogo, si è voluta rispettare l’iniziale vocazione della struttura riconoscendo il forte ruolo che il regime assegnò all’educazione fisica dei giovani e la struttura esterna originaria, al fine di mantenere inalterato il disegno dell’intero quartiere, rara testimonianza di efficacia della programmazione urbanistica del ventennio.
Coerentemente con tale vocazione, l’edificio sarebbe dovuto diventare sede di un museo dedicato allo sport, in particolare alla ginnastica, disciplina nata nel 1569 dal trattato De arte gymnastica del forlivese Girolamo Mercuriali, medico e filosofo. Il fine ultimo del museo era quello di documentare il percorso di tale disciplina e lo sviluppo avvenuto dalla sua nascita. Attualmente è allo studio una nuova progettazione delle sale espositive.