Forlì e la Via del Mare. Mostra di cartoline e immagini di un percorso. Palazzo Morattini via Armelino, Pievequinta Forlì.
11 novembre 2017 – 4 marzo 2018. Associazione Amici della Pieve. A cura di Mauro Mariani. Con la collaborazione dei comitati di quartiere di: Pievequinta, Caserma, Casemurate, Carpinello, Villa Rotta, Castellaccio, Bagnolo, Pianta, Ospedaletto, Coriano.
Questa mostra è come un vecchio racconto che inizia la sua storia nella cerchia della vecchia Forlì con immagini che abbiamo ancora sotto gli occhi anche se leggermente modificate. Sono
cambiati i nomi delle strade e delle piazze ma quei monumenti sono ancora lì e le loro immagini sono state scelte proprio per avere una sequenza temporale che dagli inizi del 1900 ci porta fino ai giorni nostri. E la Cervese? La sua fisionomia è completamente cambiata, ma qualcosa, a saperlo cercare, ancora esiste. La mia famiglia è forlivese da generazioni e ricordo che fin da bambino i miei genitori mi portavano al mare in Vespa e poi con la vecchia Topolino. Mi torna in mete quando imboccavamo la Cervese, quel lungo viale alberato che con la sua ombra proteggeva chi la percorreva; ma allora il traffico era limitato e i rischi nel percorrerla erano pochi. Gli anni sono passati, il traffico è aumentato; è arrivato il boom economico e tutti correvano verso il mare a divertirsi.
La Cervese diventava sempre più anacronistica e pericolosa; era una strada di altri tempi. Ogni tanto arrivava un temporale e qualche pioppo cadeva, ma gli alberi erano talmente tanti che, se ne mancava qualcuno nessuno se ne accorgeva. Poi venne il giorno in cui un pioppo cadde su di un’auto di passaggio e un automobilista rimase ucciso. Fu la fine per i pioppi della Cervese perchè l’allora sindaco di Forlì, Franco Rusticali, nel 1977 ne decretò l’abbattimento.
Oggi è tutto cambiato; la strada è stata allargata e tutti corrono di più, ma le nuove generazioni, a vent’anni di distanza non l’anno vista e anche queste immagini che andiamo a proporre diventano memoria; memoria per tutti coloro che hanno abitato o abitano nelle frazioni lungo la Cervese, da Ospedaletto fino a Casemurate. Ricordi di tutte le attività che si svolgevano lungo la via in ogni paese, dai distributori di benzina ai negozi di tutti i tipi; dai vecchi fabbricati carichi di ricordi ai circoli politici, alle lunghe file di partecipanti ai funerali che si svolgevano tassativamente a piedi con tanto di bandiere di partito. Era un mondo che non aveva fretta e che viveva ancora di tradizioni.
Tutti ricordano con nostalgia il vecchio baracchino dei cocomeri che durante l’estate dava refrigerio ai viandanti nella curva di Pievequinta, ma non ne abbiamo trovata una sola immagine. Forse era talmente troppo normale che non valeva la pena fotografarlo e quando sarà finito il ricordo di chi ci ha mangiato, sarà veramente finita la sua storia. Proprio per questo abbiamo proposto questa serie di immagini in cartolina o foto. Per ricordare ciò che eravamo (dalla presentazione di Mauro Mariani).
Una selezione di immagini della mostra concesse dal curatore.
