BARDH JAKOVA

Bardh Jakova dirige un gruppo di giovani.

Bardh Jakova è nato a Scutari (Albania), da una famiglia di valenti musicisti. Lo zio Prenke Jakova è stato compositore della prima opera nazionale Albanese “Mrika” e dell’opera “Skenderbeu”, il padre Çesk Jakova è stato contrabbassista nella Filarmonica di Scutari e il fratello Alekander è attualmente docente di pianoforte presso il Liceo Nazionale di Scutari.
Diplomato in Fisarmonica prima presso il Liceo Nazionale “P. Jakova” a Scutari e in seguito presso il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro con il M° Sergio Scappini, ha intrapreso per cinque anni lo studio del pianoforte con il M. M. Tarsetti e lo studio di composizione con il M° T. Harapi. All’età di otto anni ha iniziato la carriera di fisarmonicista nel gruppo “Tring Zilja” a Scutari.

Venne in Italia negli anni ’90 per continuare gli studi e quindi prese il secondo diploma con Sergio Scappini al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro. Allora Scappini era solista alla Scala di Milano e con lui ha studiato compositori occidentali. Finito il conservatorio a Pesaro si unì a un gruppo per suonare in questa zona. Gli piacque Forlì e a Forlì decise di stabilirsi. Ora si divide tra i concerti e l’insegnamento.

I componenti dell’orchestra “Spartiti per Scutari “, insieme al Ministro della Diaspora del Kosovo, Valon Murati, la professoressa Maria Teresa Indellicati di Ipsia Acli, e l’Ambasciatore Sardi. Al centro Bardh Jakova. Foto tratta dal sito Farnesina Ministero degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale Ambasciata d’Italia Pristina.

Ha insegnato, come docente di fisarmonica, al Liceo Nazionale “P. Jakova” a Scutari (dopo aver vinto il Concorso Statale, presso l’ “Accademia Naz. delle Belle Arti di Tirana”), al Centro Musicale “Ca’ Vaina” di Imola, alla Scuola Musicale Comunale “C. Roveroni” di S. Sofia, alla Banda Filarmonica Comunale “F. Musi” di Ferrara, al Centro Interculturale di Cervia, presso la scuola “Colori in musica” di Predappio. Attualmente è docente presso la “Scuola di Musica Popolare” di Forlimpopoli e la Scuola comunale “Vassura Baroncini”.

Nel corso degli anni ha maturato un’esperienza artistica che spazia tra diversi generi musicali: la musica anni ’70-80 (ha collaborato con Dino, Junior Magli, i “Barcelona ”, Cisco dei Modena City Ramblers e con tanti altri musicisti e cantanti), la musica colta dell’est Europa con il trio “I Njejti Det” e la musica tradizionale balcanica con il trio “Gjamadani” e altri ensemble. Ha tenuto concerti in qualità di solista e con diverse formazioni in Austria, Slovenia, Lussemburgo, Germania, Irlanda, Svizzera, Kosovo, Albania e ha suonato inoltre per la radio e la tv albanese R.T.SH, Radio Tv Portoghese, Z.D.F tedesca, RAI, Mediaset e per alcuni canali regionali italiani. Ha ricevuto il premio “Madre Teresa 2010” come riconoscimento per la musica albanese nel mondo, presso il Comune di Ravenna dal sindaco di Scutari.

Bardh Jakova

Dal 2007 è direttore artistico della “Spartiti per Scutari Orkestra”, nata in collaborazione con l’Ass. Casa del Cuculo di Meldola (FC), un progetto che vanta diverse partecipazioni in tutta Italia e all’estero, tra cui Teatro d’Opera e Balletto di Tirana (2010) e presso il Teatro Dante Alighieri di Ravenna. Nel 2013 è stato inciso il primo cd “Qui è sempre primavera”. Chiamato dalla presidente di IPSIA, Maria Teresa Indellicati, da qualche anno è parte attiva come docente e master class nel progetto “La musica un ponte tra i popoli” che, negli ultimi 5 anni, vede coinvolgere un gruppo di insegnanti Kossovo. Recentemente sono stati coinvolti ragazzi e docenti di 10 nazioni (paesi della ex Jugoslavia, più Albania, Romania, Spagna ed Italia). I ragazzi (nessuno dei quali ha un passaporto) hanno un nome, un cognome e uno strumento; stanno insieme, si ascoltano, si rispettano, senza distinzione di razza, religione e provenienza.

Bardh Jakova definisce la sua vita di musicista imprevedibile: Se una settimana mi sembra di non avere impegni, magari escono 5 o 6 concerti: un giorno sei in Svizzera, l’altro giorno sei a Roma. Questo porta nuovi incontri: tutti i giorni ci sarebbe un sacco da raccontare.

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