CASE MUTILATI E INVALIDI DI GUERRA

di Marino Mambelli

Una delle belle villette di via Spazzoli/Mellini/Zanchini a Forlì inaugurate nel 1936 col nome di “Case dei Mutilati”. Foto Forlipedia, 2020.

Tra le vie Orlando Zanchini, Fratelli Spazzoli e Archimede Mellini a Forlì, troviamo un gruppo di villette bifamiliari costruite nel 1936 che meritano una certa attenzione. Sono le abitazioni che al momento della realizzazione furono chiamate le “Case dei Mutilati”. Vengono a volte indicate come case popolari, ma la loro realizzazione non fu ad opera dell’Istituto Fascista Autonomo delle Case Popolari. Inoltre le loro caratteristiche e finiture sono ben diverse da quelle che riscontriamo nel villaggio Alessandro Mussolini (Ca’ Ossi), o negli appartamenti di via Andrelini.

Il progetto “Case dei Mutilati” presentato da “Il Popolo di Romagna” nel 1935.

Sotto la direzione dell’Opera Centrale Mutilati e Invalidi guerra, con la collaborazione della sezione di Forlì, fu costituita una cooperativa edilizia per l’edificazione delle case dei Mutilati della Prima Guerra mondiale. Le pratiche presentate per ottenere il finanziamento di 750.000 furono portate a compimento grazie all’operato del presidente della cooperativa, il cav. Mentore Ronchi. Furono quindi scelti i progetti e fu individuata la data d’inaugurazione nel tredicesimo annuale della marcia su Roma: il 28 novembre 1935. Il progetto generale prevedeva tre tipi di edifici bifamiliari: piccolo, medio e grande. Tutti con un piccolo giardino.

Le assegnazioni degli alloggi furono effettuate secondo una complessa graduatoria stilata sulla base di molti elementi: la data di iscrizione all’Associazione Mutilati, quella di iscrizione alla cooperativa, il tipo di ferita riportata, quali mutilazioni, il tipo di pensione, quali benemerenze militari e il numero di figli a carico. Per accedere era comunque necessario essere iscritti al partito Fascista. Non tutte le richieste furono esaudite e si auspicò che la cooperativa potesse ottenere nuovi finanziamenti. Una delle case fu assegnata, non senza difficoltà, all’eroe di guerra Tonino Spazzoli.

L’inaugurazione avvenne il 28 ottobre, non del ’35, ma del 1936, nell’ambito delle celebrazioni del XIV annuale della marcia su Roma. Da piazza Aurelio Saffi, dove il prefetto Oscar Uccelli aveva passato in rassegna le forze del partito, un nutrito corteo si mosse attraverso il corso Vittorio Emanuele fino al piazzale Della Vittoria per rendere omaggio al monumento dei Caduti della Guerra e della Rivoluzione Fascista. Erano presenti, tra gli altri, il podestà Fante Panciatichi, i colonnelli Zani, Bruscagli e Pomarici, il procuratore del re comm. Viola, il col. Romano dei Regi Carabinieri, l’ing. Arnaldo Fuzzi. Il piazzale era gremito dalle organizzazioni: un reparto dell’11° Fanteria, un reparto dell’Aeronautica, il gagliardetto dell’82° Legione “Benito Mussolini”, il Guf, le madri e le vedove di guerra, il Nastro Azzurro, i dopolavoristi, le Giovani fasciste, i Mutilati… Il segretario federale Pio Teodorani Fabbri, ai piedi del monumento ai Caduti, lesse il messaggio di Mussolini alle Camicie nere.

Le case realizzate a Forlì dalla cooperativa Mutilati nel 1936. Nell’immagine tratta dalla stampa del periodo si notano le vie di comunicazione appena completate.

Dopo numerosi saluti e acclamazioni le autorità si spostarono, come racconta la stampa del periodo, ad inaugurare un gruppo di graziosissime villette costruite dalla Cooperativa Mutilati nelle nuove vie che si intitolano ai nomi gloriosi di Orlando Zanchini, Archimede Mellini e Ivo Oliveti. Il prefetto visitò le villette assieme alle autorità e si complimentò con il presidente della sezione Mutilati e Invalidi di Guerra della provincia di Forlì cav. Aurelio Zanotti per la bellissima ed utile realizzazione. Le 9 ville erano di tre tipi: da 10, da 9 e da 8 ambienti. Ogni stabile conteneva 2 appartamenti abbinati ai quali era riservato un piccolo appezzamento di terreno. La manifestazione del 28 ottobre si concluse in piazza Saffi con la sfilata generale di tutte le forze del regime.

Uno scorcio delle “Case Mutilati” in angolo tra le attuali vie Spazzoli e Mellini a Forlì. L’edificio in primo piano appartenne a Tonino Spazzoli. Foto Forlipedia, 2020.

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