VALVERDE (VIA)

di Marino Mambelli

Via Valverde a Forlì. Foto Forlipedia 2019.

Sono numerose le ipotesi sulla nascita del bellissimo toponimo Valverde. Ma fino ad ora il percorso che vuole la sua soluzione ci conduce verso teorie tanto suggestive quanto improbabili. Quelle legate ad un antico luogo lussureggiante che in quella zona di Forlì rimase nella memoria per la sua bellezza. Esaminiamone alcune.

In testa al corso Diaz nel quartiere Ravaldino, alla base del torrione dell’acquedotto, individuiamo una delle quote più alte sul livello del mare del centro storico di Forlì. Ai piedi di quella piccola collinetta incontriamo via Valverde. Ecco quindi già pronta un’ipotesi sull’origine del nostro antico toponimo: un’area rigogliosa ai piedi di un percettibile rilievo. Un’ipotesi che vanta ampi consensi, ma non quello di chi scrive queste righe.

Via Valverde all’incrocio con via Caterina Sforza. Foto Forlipedia, 2019.

La valle verde potrebbe essere il vecchio alveo selvaggiamente frondoso del fiume che anticamente si spingeva in quella zona verso l’attuale piazza Saffi. Nell’800 il nome di Valverde contrassegnava l’odierna via Caterina Sforza e il tracciato di quest’ultima ne segna idealmente il tragitto dismesso.

Sulle pagine di una vecchia guida leggiamo: Era così chiamata quella parte della città dalle condizioni di coltura in cui trovasi nei suoi primordi. La natura primordiale, prima di ogni disboscamento, era assolutamente affascinante, ma immaginare il ricordo di un’epoca così lontana pare almeno azzardato. Per di più ai primordi tutto era invaso dalla vegetazione ed essere verde non era certamente un segno di riconoscimento.

Si può pensare anche al risultato di una bonifica o un disboscamento, magari di epoca romana, ricollegandoci al fitotoponimo Faliceto. Ma…

E tra le ipotesi riscontrate prendiamo in esame anche il cosiddetto fronte degli orti, venutosi a creare su quasi tutta la corona della città con lo spostamento verso l’esterno della cinta fortificata. Ecco, quel fronte coltivato e rigoglioso incasellato tra le abitazioni e il nuovo steccato potrebbe essere la nostra valle verde. Via Primavera, che si trova poco distante, ci immerge ancor più nella natura profumata di cipolla. Ingannandoci.

“28 S. M. di Valverde”. Immagine tratta da “Pianta della Città di Forlì”. Coronelli, fine XVII secolo. Raccolta privata.

Proviamo quindi a capire cos’era la “Valverde” e cerchiamo di collocarla in un periodo storico. I vecchi registri toponomastici raccontano: Via ValverdeEra così chiamata quella parte della città per la vasta presenza di area verde nell’antichità. Il nome poi fu dato alla distrutta Chiesa di S. Maria. Scartiamo ovviamente l’ipotesi dell’area verde ma andando ad approfondire la conoscenza di quella chiesa scomparsa: Santa Maria in Valverde. E troviamo qualcosa d’interessante, qualcosa che ci svela la vera origine del nostro toponimo.

Santa Maria in Valverde, assieme ad altri edifici religiosi in Forlì, era un tempo delle cosiddette Santucce (a Forlì dal XIII), una congregazione religiosa fondata dalla benedettina Santuccia Terebotti (Carebotti, Tarebotti), originaria di Gubbio. Le Santucce, presero il nome di “Serve di Maria”, e ad Arezzo ebbero un convento denominato Santa Maria in Valverde… Arezzo come Forlì?

Troviamo una Santa Maria in Valverde a Iglesias, una a Tarquinia, una a Cesenatico, a Imola, Catania, L’Aquila, Milano, Verona, Palermo, Mantova… Non è plausibile che si tratti casualmente di toponimi del luogo acquisiti dalle rispettive chiese: tutte ancora casualmente dedicate a Santa Maria.

Via Valverde a Forlì. Sulla destra l’asilo Santarelli ha preso il posto dell’antico complesso ecclesiastico di Santa Maria di Valverde. Foto Forlipedia, 2019.
Valverde. Foto Forlipedia, 2019.

Furono quindi le chiese stesse a recare il ricordo della loro origine nei luoghi in cui venivano edificate. Origine dalla quale non vollero mai staccarsi. Di conseguenza il toponimo Valverde nacque a Forlì, come in tanti altri luoghi d’Italia, dalla presenza di quel nucleo ecclesiastico e dal suo nome affascinante, popolare e facile da ricordare: Santa Maria in Valverde. Oggi l’area dell’antica chiesa è occupata dall’asilo Santarelli.

E quel toponimo si è rinnovato. La sala studio universitaria al n 15 della stessa via ha detenuto ufficialmente il nome di “Sala di Studio Valverde”. Ora non è più in funzione.

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