LE PIASTRELLE INA CASA

di Marino Mambelli

Tra il 1949 e il 1963 lo Stato italiano, grazie ai fondi gestiti dall’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA), mise in atto il più grande intervento edilizio mai realizzato in Italia. Intervento conosciuto anche come il piano Fanfani. Vennero aperti 20 mila cantieri che occuparono 40mila operai l’anno. Gli alloggi costruiti furono circa 350mila. A Forlì gli interventi furono concentrati nei quartieri Benefattori, Cava e Ca’Ossi.

Forlì, piastrella artistica Ina Casa. Foto archivio Forlipedia.

Al gruppo di architetti e ingegneri progettisti fu aggiunta la partecipazione di artisti chiamati a creare le targhe in ceramica che saranno poi collocate all’ingresso di ogni edificio. A tal fine l’Ina Casa bandì un concorso nazionale per la realizzazione di targhe artistiche policrome in ceramica. Nella commissione appalti fu inserito un rappresentante dell’Accademia Nazionale di San Luca.

Si tratta di una preziosa ricercatezza che una circolare dell’epoca indica come parte integrante del progetto. Nel documento si legge infatti che la loro applicazione sulle facciate è una delle condizioni necessarie all’ottenimento del certificato di collaudo. Ed era una condizione reale.
Ecco il testo della circolare emanata dalla direzione generale del Demanio del Ministero delle Finanze nel 1961. Allo scopo di sollecitare quanto possibile, l’applicazione delle targhe in ceramica sugli edifici Ina-Casa che in base alla circolare 062 del marzo del 1956 condizionano il rilascio del certificato di collaudo, si invita codesta spett.le Stazione Appaltante a verificare se tale disposizione sia stata osservata sia per sia per gli edifici del secondo settennio che per quelli del primo settennio. Qualora codesta stazione appaltante fosse sprovvista di targhe, vorrà inoltrare con cortese sollecitudine al Centro Studi della Gestione i relativi ordinativi. All’atto della consegna delle targhe in ceramica richieste, sarà cura della Stazione Appaltante accusare ricevuta di esse. […] Si prega di dare ricevuta della presente direttamente alla scrivente, con assicurazione che verrà ottemperato alle prescrizioni di cui sopra. Si tratta di un piccolo tesoro artistico che i cittadini, non solo forlivesi, non sanno di possedere.

I nomi degli artisti incaricati che siamo riusciti a rintracciare sono i seguenti: Alberto Burri, Duilio Cambellotti, Piero Dorazio, Pietro Cascella, Pietro De Laurentiis, Publio Morbiducci, Guerrino Tramonti, Irene Kowaliska.

Bibliografia:
Il Bollettino. Ina Casa: le origini del grande intervento edilizio. Dai primi studi di Annetto Puggioni nel 1933 al piano Fanfani del 1949.
Marino Mambelli. 900 Forlivese anzi Italiano. Editrice La Mandragora, Imola 2011.
Corporate Heritage & Historical Archive.

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