LA BORSA MERCI

di Marino Mambelli

La “Borsa Merci” di Forlì inaugurata il 25 marzo 1929. Cartolina. Raccolta privata.

Lunedì 25 marzo 1929, la sede di Forlì del Credito Romagnolo inaugurò, in piazza Aurelio Saffi,  la “Borsa Merci”. Progettata dall’ingegnere architetto Gian Luigi Reggiani di Bologna, fu realizzata da ditte e maestranze forlivesi nel palazzo di proprietà dell’Istituto di credito: il palazzo Talenti/Framonti. La sua realizzazione fu particolarmente apprezzata dei forlivesi che da tempo ne sentivano la necessita. Con la prestigiosa soluzione si andò infatti a risolvere il problema del traffico che nei giorni di mercato trovava consistenti intoppi nell’area d’imbocco di corso Vittorio Emanuele (Della Repubblica) in piazza Saffi. In quel luogo, da secoli, avvenivano le contrattazioni. Al contempo consentiva di non spostare dalla piazza maggiore il luogo di convegno degli uomini della produzione e del lavoro.

I ferri battuti delle finestre furono realizzati dalla locale Cooperativa fabbri, mentre le decorazioni della cupola furono messe in opera dal forlivese Giulio Guerra. La ditta Benini realizzò le costruzioni in cemento, mentre per le opere murarie furono incaricati i capimastri Piccinini e Rossi. Le rifiniture in legno furono opera di Giovanni Cicognani.

La bellissima ambientazione, ricavata nell’antica corte interna del nobile palazzo, fu messa gratuitamente a disposizione delle classi produttive che confluivano dall’intera Regione. Incontrò – racconta la stampa del periodo – il più vivo compiacimento della cittadinanza e rappresentò un elegante luogo di convegno complementare all’importante mercato della piazza di Forlì. Era fornita di sala di scrittura, di servizi telefonici e di un sotterraneo nel quale potevano essere custoditi valori, bagagli, campioni. Era disponibile in ogni orario.

Il soffitto in vetro della “Borsa Merci” in piazza Saffi a Forlì. Foto Forlipedia, anno 2018.

La sala dal tetto in vetro è ancora ben conservata e visitabile al piano terra del palazzo: è’ lo splendido ingresso che conduce all’Unicredit Banca. L’ultimo ricordo della “Borsa” è legato a un luogo di ristoro che aveva mantenuto il nome nonostante la sala avesse esaurito il suo compito da tempo. E’ il famoso. fino a una generazione fa, Bar della Borsa.

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