GIULIANO MISSIRINI

di Marino Mambelli

Giuliano Missirini (1922 – 2000)

Nato a Forlì nel 1922, Giuliano Missirini è stato artista, attore e drammaturgo, scrittore, critico musicale. Per dirlo con le parole di Roberto Balzani da un post di Facebook del 2013: Giuliano Missirini è il nostro maggiore intellettuale della seconda metà del Novecento, praticamente ignoto alla stragrande maggioranza dei forlivesi intellettuale colto e raffinato. Ci ha lasciati nell’anno 2000.

Le sue pubblicazioni hanno segnato profondamente la dimensione culturale forlivese e romagnola del Novecento. La più famosa è la Guida raccontata di Forlì, un libro geniale che gli insegnanti più attenti hanno consigliato e continuano a consigliare ai propri studenti. Convegni, mostre, articoli e saggi hanno indirizzato un percorso fortemente connotato dalla passione per il teatro. Partecipò al teatro dei Filodrammatici di Forlì dal 1945 e poi al Teatro di Massa di Bologna dal 1950. Dal 1962 al 1964 visse un’intensa esperienza con il Teatro Minimo di Forlì creato da Franca Madonia. Nel 1964 partecipò con una piccola parte al film di Michelangelo Antonioni Deserto Rosso. Il film, interpretato da Monica Vitti e Richard Harris, fu sceneggiato dallo stesso Antonioni e da Tonino Guerra. Per la cronaca: la pellicola vinse il Leone d’Oro alla XXV mostra del Cinema di Venezia, il premio della Federazione internazionale stampa cinematografica e il premio Cinema Nuovo.

Un’immagine del film di Michelangelo Antonioni Deserto Rosso (prodotto da Tonino Cervi e Angelo Rizzoli. Film Duemila cinematografica Federiz Roma, Franco Riz Parigi) interpretato da Monica Vitti e Richard Harris. Giuliano Missirini ebbe una piccola parte: Mario, al centro dell’immagine.

Nel 1974 cominciò a collaborare col Teatro dell’Arca. Al 1970 risale l’attività di scrittore che dal teatro si allargò alla storia e alla letteratura, con la produzione di libri e articoli su quotidiani e riviste. Si interessò soprattutto alla Forlì medioevale e rinascimentale per la quale divenne disinteressato punto di riferimento e confronto.

“Eco”. Giuliano Missirini, collage da “Mitomania”. 1988.

Intensa e appassionata, tra il 1977 e il 1999, fu l’esperienza nella creazione artistica di collages in carta, con esposizioni personali e partecipazione a concorsi e collettive. Negli anni 1979, 1980 e 1982 i suoi lavori furono ospitati da uno dei luoghi deputati alla cultura forlivese oggi purtroppo scomparso: la Quadreria Spada di via Giorgio Regnoli. In occasione della prima esposizione Missirini scrisse: Trovarsi in casa dei bei fogli inutili di carta nera, trovarsi dei vecchi manifesti che ingombrano. Anche delle rivistacce. Ci sono le forbici, in un cassetto, la colla. Poi, ricordarsi di quando si cercavano, si ritagliavano, si incollavano in bell’ordine, le riproduzioni di quadri, da Giotto a Tiepolo. Bei tempi! Correva l’anno 1935/36, e il consiglio per quel gioco istruttivo veniva a noi, studenti di seconda media, da una supplente di lettere la quale, invece di spiegare Fedro e Cornelio Nepote, ci parlava di Botticelli, di Michelangelo, di Tiziano…

Nel 1982 Missirini inaugurò con grande successo le visite guidate nel centro della città di Forlì per farla conoscere e amare dai forlivesi. Una tradizione che tutt’oggi prosegue grazie ad una notevole attività di volontariato culturale di cui Forlì deve andare fiera. Missirini abitava in via Curte, un luogo sulla fascia degli orti all’interno delle mura, destinato alla completa demolizione da un piano d’igiene di fine Ottocento mai applicato. Un’edilizia povera che ha saputo risorgere nel XX secolo mantenendo, caso raro, quelle caratteristiche urbane e sociali che raccontano dal basso la storia di una città. Stimolando la fantasia. Proprio come sapeva fare magistralmente Giuliano Missirini.

L’abitazione di Giuliano Missirini in via Curte. Foto Forlipedia, 2022.

Nel 2019 Marco Antonio Bazzocchi e Claudio Ballestracci, con la collaborazione degli eredi, hanno curato la mostra di collage Mondi di Carta che si è svolta con successo nella Casa Rossa di Alfredo Panzini a Bellaria.
Nel 2022, in occasione del centenario della nascita, Annarita Giberti, Carla Giberti e Marina Morgagni hanno curato, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Forlì, il ricordo del grande intellettuale con iniziative sul territorio:
Leggendo Giuliano: giro in città con memorie e letture di brani tratti dagli scritti di Giuliano Missirini, con il ritrovo presso la casa natale.
– Messa nella chiesa di San Biagio
Giuliano Missirini espone Collages con la collaborazione di Francesco Romagnoli. Mostra, 6 maggio – 8 giugno, La Botteghina del Libro via Giorgio Regnoli 38 a.

Le Opere di Giuliano Missirini:
Guida Raccontata di Forlì, edizioni 1971, 1976, 1982, 1986, 2013.
– Si dà il caso, 1973. Lettere apocrife di Luffo Numai a Dionigi di Naldo, liberamente derivate dalle Cronache forlivesi di Antonio Bernardi detto il Novacula.
Ponte Buio, 1981. Diario apocrifo di Antonio Ordelaffi liberamente desunto dalla Cronica di Giovanni di Mastro Perino depintore.
Ernani, Ernani involami. 1988. Atto unico in dialetto. E’ un sentitissimo omaggio al teatro e al melodramma, al teatro come presenza sulla scena e al melodramma come referente per la cultura popolare dell’Ottocento.
Di San Guglielmo. 1999. Opuscolo dattiloscritto e fotocopiato in 23 esemplari cui fece seguito una edizione anastatica nel 2000. Storie di vicinato e di muri, di finestre e di condomini che che Giuliano Missirini racconta con l’aiuto di cronisti di fine Medioevo.
Chi à ‘l mal sel gode. Un indice per Giovanni di Mastro Pedrino depintore e cronista forlivese del basso medioevo.1989. Con questo “Chi à ‘l mal sel gode” il curatore oltre al tentativo di ovviare alla lacuna, cerca di animare le duemila voci ricavate dalla Cronica e si impegna nella composizione di un quadro che puntualizzi umori e vita forlivese fra il 1411 e il 1464. 
L’Elisir di Dulcamara. Gli amici dell’arte nel microcosmo forlivese. 1994. Scritto con Pina Ferrante Bedodi
– La barchina di carta. 1995. Sette conversazioni fra personaggi evocati dalle cronache forlivesi di Leone Cobelli.

Tra il 1970 e il 1998 ha collaborato con:
– Il Pensiero Romagnolo
– Il Resto del Carlino
– Il Melozzo
– La Pié
– Romagna
– Il Forlivese

Nel 1976 ha scritto con Andrea Brigliadori la commedia Ma la gloria non vedo. Ovvero storia di un’Italia in cerca di se stessa nell’opera dei suoi poeti ufficiali: Carducci, Pascoli, D’Annunzio. Messa in scena con Carla Todaro, Massimo Foschi, Claudio Puglisi e Roberto Herlitzka.

Bibliografia:
Giuliano Missirini espone Collages. Opuscolo della mostra. La Botteghina del Libro via G. Regnoli 38a 2 maggio – 30 giugno 2022.
Giuliano Missirini. Guida Raccontata di Forlì. Editrice La Mandragora, Imola, 2013.
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