DOMENICO CASAMURATA (CASAMORATA)

di Marino Mambelli

Domenico Casamurata, ingegnere e patriota, nacque a Forlì nel 1786. La sua città gli ha dedicato una via nel quartiere Schiavonia-San Biagio ponendo sulla tabella stradale il nome di Domenico Casamorata. I registri toponomastici lo raccontano così: Compiuti gli studi a Padova, fu premiato con medaglia d’argento a Milano nel 1813 in un concorso bandito dal Reale Istituto di Scienze, Lettere ed Arti come inventore di uno speciale apparecchio per la macinazione azionato dal vento, sperimentato per la prima volta in Forlì, nel Molino della Grata. A Forlì diresse inoltre alcune opere di bonifica e progettò interventi nel giardino pubblico. Per il governo eseguì i rilievi catastali di Parma e Borgo Taro.

“Il Fabbricato detto della Grata, copiato stando sulla strada delle mura esterne. Forlì 1850”. Il mulino della grata utilizzò i locali della chiesa di Santa Maria della Grata dopo le soppressioni napoleoniche. Acquerello. Biblioteca Aurelio Saffi, Fondo Piancastelli, stampe e disegni Album Forlì 1.

Fu un tecnico ecclettico. Un documento dell’Accademia Labronica di Scienze, Lettere ed arti in Livorno registra, nelle Adunanze tenute nell’anno 1824, un rapporto sulla macchina a galleggianti del sig. Ingegnere Architetto Domenico Casamurata, fatto dalla Deputazione. L’Accademia approvò le favorevoli conclusioni della commissione. Troviamo inoltre, a firma dello stesso Casamurata, la realizzazione di una medaglia celebrativa. Non abbiamo le immagini ma un volume specialistico francese dell’epoca la descrive accuratamente: Premio della Reale Istituzione Italiana. Napoleone, imperatore dei francesi, re d’Italia. Testa del casco sinistro. Rev. Una ghirlanda di quercia. Il campo è liscio e destinato a ricevere il nome di colui al quale è stata assegnata la medaglia. Medaglia, 45 mm. La copia in argento dell’autore reca la seguente iscrizione cesellata: DOMENICO CASAMURATA DI FORLI. — RUBICONE. Sul bordo è inoltre inciso: PREMIO D’INDUSTRIA FESTA 16 AGOSTO 1818.

Antonio Mambelli lo descrive nell’intensa vita politica: Fu membro della Loggia Massonica “Reale Augusta” e partigiano di Murat, subendo per il suo patriottismo la censura del Governo Provvisorio Austriaco di Forlì e l’ammonizione delle autorità di polizia pontificia nel 1815. Fu attivista carbonaro affiliato alla Vendita dell’Amaranto. Come cospiratore fu esiliato nel 1821 per ordine del cardinale Sanseverino e riabilitato dal Rivarola nel 1825. Sui documenti ufficiali si legge: Abilitiamo a rientrare nello Stato, a condizione però di presentarsi nelle forze del governo entro le 24 ore che vi saranno pervenuti, per procedere sui loro addebiti ad al giudizio su di essi. Assieme a lui furono “abilitati” i forlivesi Domenico Mugolti, Carlo Cerotti, il conte Giuseppe Orselli, Domenico Virgili, Paolo Roli, Lorenzo Rossi, Giuseppe Faentini.

Assunto dal governo egiziano preferì proseguire il suo incarico nel paese africano. Ebbe il compito di studiare la navigazione dell’Alto Nilo e di compilarne una carta geografica. Morì ad Alessandria d’Egitto nel 1826, probabilmente colpito da febbre tropicale, ma con un sospetto avvelenamento.

Bibliografia:
Documenti ufficiali dell’Ufficio Toponomastica del Comune di Forlì.
Antonio Mambelli. I Forlivesi nel Risorgimento Nazionale da Napoleone a Mussolini. A cura del Comune di Forlì, 1936.
Antologia; giornale di scienze, lettere e arti, Volume 17. Firenze al gabinetto scientifico letterario di G.P. Vieussieux, 1825.
Carte segrete e atti ufficiali della Polizia austriaca in Italia dal 4 giugno 1814 al 22 marzo 1848.
Médaillier Napoléon le Grand, Par L. Bramsen, 1799 – 1809. Paris 1904.

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