1936: LE “FERROFINESTRE” DELLA GIL

Veduta esterna della piscina della Casa del Balilla (poi della Gil) con la vetrata mobile. Foto tratta da “Architettura” del 1936.

Il Novecento rappresentò per Forlì l’accesso alla modernità, soprattutto nell’architettura e nelle tecniche di costruzione. Ma per questo inedito passaggio la città pagò un durissimo tributo. Il Ventennio aprì infatti veri e propri squarci nel tessuto urbano azzerando con la forza del piccone importanti aree della città storica andandoli poi a colmare con l’architettura del potere. Questi nuovi  interventi di regime portarono certamente distruzione, ma al contempo diedero la possibilità alla città di conoscere nomi di assoluto prestigio nel campo della progettazione. Nel caso in esame parliamo dell’architetto romano Cesare Valle che, oltre ad intervenire nel centro storico, fu anche interprete di rilievo nella realizzazione della “nuova Forlì”, il quartiere sorto fuori porta Cotogni. Qui utilizzò le “Ferrofinestre”, vero simbolo di modernità.

Sull’edizione del luglio 1936 di “Architettura”, la rivista del Sindacato nazionale fascista diretta da Marcello Piacentini, una pagina è interamente dedicata alla pubblicità della ditta “Curtisa” (Curti S.A.) di Bologna. E altre ce ne saranno nei numeri successivi. Tra le immagini che esaltano il lavoro della ditta emiliana appaiono la vetrata scorrevole della piscina e gli infissi a manovella presenti in una palestra dell’edificio più importante del Razionalismo forlivese: la Casa Stadio della Gil che proprio Cesare Valle costruì nel viale della Stazione, l’allora viale Benito Mussolini.

La vetrata dell’ex piscina della Casa stadio della Gil dopo i restauri. Le “Ferrofinestre” hanno lasciato il posto agli infissi in alluminio. Foto Forlipedia.

La Curtisa era un’azienda nata nel 1929  fuori porta San Donato grazie all’iniziativa di alcuni imprenditori locali attivi nella lavorazione del vetro, del ferro e dell’edilizia. Importantissima. Fu tra le prime in Italia a progettare e produrre gli infissi e le serrande metalliche in un mercato che ancora pensava all’utilizzo del legno. Evoluzione quindi: nel montaggio e nella leggerezza rispetto agli esistenti profili metallici ottocenteschi e abbattimento del carico d’incendio rispetto a quelli lignei. Non a caso i grandi architetti del periodo si affidarono proprio all’azienda bolognese che garantiva versatilità nelle chiusure, praticità nel montaggio e resistenza dei materiali . La “Curtisa” brevettò il marchio “Ferrofinestre”.

Pagina pubblicitaria della ditta Curti S.A. di Bologna. Nella terza e nella quarta immagine è riconoscibile la Gil di Forlì. In “Architettura” luglio 1936. Raccolta privata.

L’azienda emiliana fu impiegata in opere importantissime: il Palazzo dello sport e la facoltà di Ingegneria a Bologna, il Pirellone e la Torre Velasca di Milano, gli aeroporti di Milano, Udine e Bologna. A Roma collaborò per il Palazzo della Civiltà Italiana (Eur). A Forlì le moderne vetrate furono montate all’aeroporto e alla Gil. In particolare due sono i prodotti in evidenza: la “Grande vetrata scorrevole” che dava la possibilità di aprire completamente una parete della piscina (oggi palestra) e gli “Infissi a bilico ad ante multiple con manovra a manovella” che si affacciavano sull’odierna via Marconi. Perché parliamo al passato? Perché nel restauro la vetrata sul lato viale Roma (piscina) è stata sostituita da una struttura in alluminio fissa con montanti più spessi, e anche su via Marconi la caratteristica sottigliezza unita alla resistenza che caratterizzava le “Ferrofinestre” oggi è stata sostituita con un infisso in alluminio di sezione maggiore.

Ma è proprio la rivista “Architettura” del ’36 a descrivere con accuratezza la finestra scorrevole dell’antica piscina forlivese. Assai interessante è la grande vetrata applicata ad una delle pareti maggiori della piscina stessa, vetrata lunga 26 metri e alta 8, costituita da intelaiature verticali tubolari. Questa intelaiature sono sospese, scorrevoli entro apposite guide e collegate tra loro con cerniere disposte alternativamente, una volta all’interno e una volta all’esterno. La manovra di apertura e chiusura può essere eseguita a mano, senza sforzo, poiché tutte le sospensioni ed i rinvii sono su supporti a sfere. […]    Man mano che ciascun telaio arriva all’estremità della guida viene spinto verso l’estremità dell’apertura e costretto a piegarsi a libro, occupando ristrettissimo spazio in vano predisposto dai due lati della vetrata. E’ infine prevista la possibilità di eseguire la manovra con motorino elettrico. Questa vetrata è stata eseguita dalla Curti S.A. ed è brevettata.

E così spiega: “La vetrata a elementi scorrevoli e ripiegabili consente la facile e rapida apertura di un’intera parete della piscina che viene così, ove occorra, a godere anche delle caratteristiche di una piscina all’aperto”.

Approfondimento:

Università degli Studi di Bologna

Antonio Campigotto e Roberto Martorelli (a cura di). La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa“. Minerva, Bologna 2016.

Curtisa | infissi metallici

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