ROBERT FRANCIS (BOB) KENNEDY

di Marino Mambelli

Nei primi minuti del 6 giugno 1968, Robert Francis (Bob) Kennedy, senatore per lo stato di New York, fratello dell’ex presidente degli Strati Uniti John Fitzgerald Kennedy e candidato alle elezioni presidenziali, venne assassinato nelle cucine dell’Ambassador Hotel di Los Angeles. Convinto sostenitore dei diritti civili, oppositore della guerra in Vietnam e beniamino dei pacifisti e dei neri, aveva appena trionfato nelle primarie californiane del partito Democratico. Anche la città di Forlì rimase attonita nell’apprendere la tragica notizia.

Il suo funerale si svolse nella cattedrale di San Patrizio a New York alla presenza di duemilacinquecento persone. L’addio fu recitato dal fratello Ted e dopo la cerimonia il feretro raggiunse la Pennsylvania station attraverso due ali di folla. L’ultimo viaggio verso Washington fu senza tappe. Bob Kennedy fu sepolto vicino al fratello John.

La cerimonia religiosa di addio a Robert (Bob) Kennedy tenuta nella chiesa di Regina Pacis a Forlì l’otto giugno 1968 contemporaneamente ai funerali che si svolsero nella cattedrale di San Patrizio a New York. Foto raccolta privata.

Contemporaneamente, in quell’otto giugno, anche a Forlì ebbe luogo una cerimonia funebre in sua memoria. Si svolse nella chiesa di Regina Pacis dove una bara simbolica fu ricoperta da una bandiera a stelle e strisce alla quale fu avvicinata una fotografia di Bob Kennedy.

Sdegno e amarezza per il gesto criminale si diffusero anche tra le forze laiche locali. Il partito Socialista, quello Liberale, il partito Repubblicano, la Democrazia cristiana e la Gioventù liberale inviarono intensi comunicati alla stampa tra le cui righe trovavano posto le condanne all’odio e il fanatismo. Il partito Repubblicano organizzò anche un corteo silenzioso contro ogni violenza. Partito dal piazzale Della Vittoria, dopo aver percorso le vie del centro, fece ritorno ai piedi del monumento ai Caduti dove si tenne un discorso commemorativo.

L’Amministrazione provinciale di Forlì affisse un manifesto all’ingresso della propria sede in via Delle Torri in cui si leggeva: Il popolare Bob Kennedy, amico e difensore dei poveri, dei negri e campione della lotta contro il razzismo, mentre si batteva col consenso popolare per rinnovare la politica interna ed esterna degli Stati Uniti, è stato premeditatamente assassinato, così come lo fu il fratello John, presidente della nuova frontiera. L’Amministrazione provinciale, certa di interpretare gli unanimi consensi delle popolazioni forlivesi, esprime sdegno comune degli uomini amanti della pace, del progresso e della giustizia, facendo voti perché questi sacrifici siano di monito all’America ed al mondo intero affinché si ritrovi la via della pacifica convivenza, rimuovendo le cause che determinano la violenza organizzata.

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