LADINO (QUARTIERE)

Divisione dei quartieri valida fino al 30/09/2015. Mappa di base tratta dal sito ufficiale del Comune di Forlì: www.comune.forli.fc.it. Elaborazione grafica Forlipedia.
Divisione dei quartieri valida fino al 30/06/2021. Mappa tratta dal sito ufficiale del Comune di Forlì: www.comune.forli.fc.it.
Divisione dei quartieri valida dal luglio 2021. Mappa ufficiale fornita dall’Ufficio SIT del Comune di Forlì.

Ladino o Latino – scrive il Casadei – pare fosse una fortezza romana. Secondo il Cobelli il castello venne distrutto nel 670 da Grimaldo longobardo, poi riedificato, appartenendo nel 1170 al conte Umberto di Pitignano, e di nuovo distrutto dai Faentini nel 1201 mentre apparteneva agli Ordelaffi.

Castrum Ladini – leggiamo sul secondo volume di Rocche e Castelli di Romagna – nominato anche Latini. Sorgeva dove si trova la casa colonica Fortezza, attorno alla quale si notano ancora tratti del fossato che circondava il castello; della rocca, sulle cui fondamenta è stata eretta la chiesa di Ladino, restano tracce delle cortine. Con un sommario lavoro di scavo se ne potrebbe rilevare la pianta. Il castello, nel XIII secolo non esisteva più, la Descriptio Romandiole del 1371 riporta infatti Villa Ladini. Per villa si intendeva villaggio rurale. Nel 1894 il Rosetti testimoniava: oggigiorno resta solo memoria dell’antico castello in un podere e villa dei Paolucci Calboli da Forlì chiamata Fortezza. Il Castel Latino, a cui è intitolata anche una via nel quartiere Vecchiazzano, è oggi semplicemente Ladino.

Se il Castrum venne indicato come latino, nella giurisdizione dell’antico Foro di Livio doveva essere presente qualcosa o qualcuno che latino non era. La distribuzione di toponimi significativi porta interessanti testimonianze sulla presenza di diverse etnie nel nostro territorio nell’alto Medioevo. A sud della via Emilia troviamo la via Campagna di Roma e, appunto, Castel Latino, mentre a nord incontriamo il longobardo Braldo che ancora oggi qualcuno ricorda indicando il ponte del Braldo (o ponte di ferro) nell’odierna via Ghibellina. Il Braldo è, con tutta probabilità l’antica Braida, longobarda, la pianura aperta: insediamento di una o più famiglie di barbari. E poi quella straordinaria via Curte che costeggia il fronte degli orti all’interno del centro storico.

Antonio Polloni sul volume Toponomastica Romagnola, indica per Ladino un’origine diversa, cioè da latus, laterini, ovvero a lato, laterale. Seguiamo la traccia. Il latino latus significa anche riva, sponda di fiume. L’accezione fa proprio al caso nostro. Ladino è a ridosso del fiume Montone e nelle sue vicinanze la mappa dell’Istituto Geografico Militare ci propone due interessanti indizi: una possessione denominata Riva e un’altra definita Rivalta. La mappa è recente, è del 1894, però…

Abbiamo così gli elementi per comporre l’identikit del nostro antico castrum, latino o laterini che fosse. Sorgeva sulla sponda del fiume Montone, il corso d’acqua ne garantiva la difesa dal versante est. Gli altri fianchi erano circondati da un fossato fatto dall’uomo e inondato dall’acqua sempre a disposizione. L’ultima resistenza contro i barbari era affidata a un fortilizio, la rocca.

Voci correlate al quartiere Ladino:

Ladino, il bosco e il fiume (libro)

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