FORLI’ – MILAN

Forlì – Milan 1995: la partita più importante di sempre.

La formazione del Forlì calcio che nel 1995 incontrò il Milan in Coppa Italia. Da sx in piedi: Bonavita (all.), Paggio, Orlandi, Macerata, Flamigni, Prati, Roccati. In basso: Cazzarò, Rossi, Turchi, Misso, Babini. Foto messa a disposizione da Franco Pardolesi coautore del libro “Forlì 100”.

La partita più importante di un cent’anni e spiccioli di vita del Forlì. Mercoledì 25 ottobre 1995 Forlì-Milan al Manuzzi di Cesena: il piccolo Forlì di C2 affronta il “Grande Milan” di Fabio Capello, reduce dal k.o. dell’anno prima in finale di Champions con l’Ajax (0-1), dopo averla vinta per 5a volta stracciando il Barcellona (4-0) l’anno precedente. Se un tifoso biancorosso avesse ipotizzato una partita del genere sarebbe stato trasportato, senza accertamenti, alla “neuro”. Quel ricordo addolcisce di orgoglio e anche di nostalgia, il palato di chi ama il Galletto.

Sono gli ottavi della Coppa Italia, quella vera, quella che regala alla vincitrice la coccarda tricolore. Sulla panchina del Forlì c’è Franco Bonavita, “Indiano metropolitano” che, dopo un improvviso cambio di rotta della società guidata dal quintetto Panzavolta-Valmori-Barcia-Venturelli-Linari, viene preferito a Franco Cresci coronando il sogno di una vita. La corsa verso quel match è già leggenda. Prima Calderoni & Co. fanno fuori, al Morgagni, il Foggia di serie B di Kolyvanov: 1-0 con rete di Orlandi, poi addirittura il Piacenza di serie A, con Taibi, Caccia e Corini, con lo stadio forlivese che rischia seriamente il crollo dopo il triplice fischio di Pierluigi Collina che sancisce il 5-4, ai rigori. A segno Misso, su azione, Modesti, Belletti, Babini e Rossi dal dischetto. Così il sogno prende forma e il piccolo Forlì rinverdisce la gloria nella Coppa tricolore della quale fu tra le 37 partecipanti nella prima edizione del 1922 vinta dal Vado, poi finalista per la C nel 1994 col Varese.

Sandro Ciotti e mister Bonavita. Immagine da “Il Resto del Carlino”.

Al contrario di come spesso avviene nella FA Cup dei maestri inglesi, nel calcio italiano l’evento Forlì-Milan (C2-A) non aveva precedenti. In quel 1995 Jovanotti cantava L’ombelico del Mondo e in quei giorni d’incanto l’ombelico pallonaro era Forlì. Quotidiani e TV nazionali si scomodarono per i galletti. A Forlì, memore di un campionato in biancorosso, arrivò il grande Sandro Ciotti che s’intrattenne a lungo con mister Bonavita. Nei cinema, invece, impazzava Braveheart con Mel Gibson: quel “Cuore Impavido” era il ritratto perfetto dall’allenatore di Castrocaro. Sotto San Mercuriale l’attesa fu spasmodica, i biglietti per il Manuzzi andarono a ruba. Quella sera la Via Emilia, da Forlì a Cesena, impazzì: pullman, auto private e addirittura una smisurata limousine di venti metri, portarono tanti forlivesi allo stadio cesenate. Molti, il Forlì, non lo avevano mai visto. Ventiduemila spettatori e 641 milioni di Lire d’incasso stabilirono un altro record. In tribuna fremeva capitan Alberto Calderoni che scontava una rarissima, sfortunatissima giornata di squalifica.

Il riscaldamento delle squadre fu uno spettacolo nello spettacolo. Giganti rossoneri come Maldini, Baresi, Tassotti e Costacurta palleggiavano, un po’ supponenti, a tutto campo. Capitan Rossi & C. guardavano relegati in un cantuccio. A quel punto Bonavita in camicia bianca, dopo aver spento l’ennesima sigaretta, ricordò quando da ragazzino col babbo scendeva al Morgagni in motocarrozzino. E iniziò a correre, seguito dai “sui prodi”, sin sotto la curva mare che esplose, d’incanto, d’un biancorosso mai visto.

E il Forlì ci prova. Al 30’, sullo zero a zero, ecco la punizione giusta cara a Bonavita: e il mister chiama lo schema. In sette nell’area del Milan con Orlandi e Macerata a dirigere le operazioni. I movimenti sono perfetti ad eccezione di Turchi, appena arrivato, che si porta dietro Tassotti. E quest’ultimo con la punta del piede evita il gol a botta sicura di Macerata. Li finì la fiaba. Dopo pochi minuti Di Canio segna lo 0-1 e, al 54’ Eranio raddoppia. La partita si chiude così: 0-2 per i diavoli. Ma quel Forlì resterà, per sempre, in paradiso.

L’inserimento in Forlipedia di questa voce è stato possibile grazie alla collaborazione di Franco Pardolesi.  

Per conoscere la storia del Forlì Calcio: Franco Pardolesi e Carlo Fontanelli. Forlì 100, un secolo biancorosso. Geo Edizioni, 2018.

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