GUIDO GUARINI MATTEUCCI

Guido Guarini Matteucci eroe forlivese della Prima guerra mondiale. Foto Canè. Forlì museo del Risorgimento Aurelio Saffi. Immagine tratta dal sito: https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it

Guido Guarini Matteucci (1881 – 1915), quarto di cinque figli di una delle più nobili famiglie forlivesi. Il padre, il conte Domenico, fu noto in città per la rettitudine con la quale esercitò per molti anni cariche pubbliche. La madre Luisa Napoleona Pepoli, di Bologna, poteva vantare legami di parentela con le monarchie di Germania e Belgio. 

Guido fu un giovane irrequieto e dotato di spirito di indipendenza. Affrontò gli studi senza dimostrare interessi particolari, prima presso il Convitto “Cavour” di Firenze (fondato nel 1859 e tuttora esistente), poi presso l’Istituto “Ravà” di Venezia e quindi a Forlì dove conseguì la licenza tecnica. Anche nel lavoro non si distinse in modo particolare. Non sopportava l’attività sedentaria come in effetti gli capitò dal 1904 al 1906 quando fu nominato scrivano presso la Prefettura e quando ricoprì il ruolo di impiegato della Banca d’Italia nella sede di Napoli. Amò i viaggi e la vita avventurosa, tanto che avrebbe voluto arruolarsi in Marina, ma motivi di famiglia glielo impedirono. E fu dissuaso dal re del Belgio, Alberto, suo parente, ad organizzare una battuta di caccia grossa in Congo per la pericolosità che un simile viaggio avrebbe comportato. Trascorse così gran parte della giovinezza a Forlì, accanto alla madre, occupando il tempo non trascorso al lavoro leggendo libri e divertendosi con gli amici.

Nel 1915, allo scoppio della Prima guerra mondiale, lasciò la sua residenza forlivese per recarsi a Milano dove incontrò diverse persone che ricoprirono ruoli di spicco nel sostegno all’ingresso in guerra dell’Italia, come ad esempio l’avvocato Ernesto Re, il sindacalista Filippo Corridoni, Dino Roberto e altri interventisti. Il 25 luglio dello stesso anno Guido Guarini Matteucci partì per il fronte con il primo gruppo di volontari. Fu assegnato al 142° Reggimento Fanteria e chiese subito di essere impiegato in prima linea. Il 14 agosto 1915, dopo neppure 20 giorni di permanenza in trincea nella zona di Castelnuovo del Carso (Gorizia), durante un’azione esplorativa in direzione di una postazione nemica venne colpito a morte. Il suo corpo fu recuperato solo quattro giorni dopo da una squadra di cui facevano parte alcune persone che avevano influito nella sua decisione di partire volontario. Guarini Matteucci fu sepolto in un primo momento nel cimitero di San Pietro sull’Isonzo poi, nel 1921, venne trasferito nel Cimitero Monumentale di Forlì.

A Guido Guarini Matteucci venne conferita la Croce di guerra e fu decorato con la Medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione: Volontario di guerra si offerse in una esplorazione quanto mai ardita e piena di rischio. Strisciando carponi fra le anfrattuosità del terreno, raggiunse la prima linea nemica e trascrisse sulla carta, lungo il difficile percorso, osservazione della più alta importanza. Ferito gravemente, consegnò prima di morire a due soldati che a distanza lo avevano seguito, i preziosi appunti. A concorde giudizio dei superiori egli, con le notizie suddette, determinò, quasi da solo, la riuscita di una successiva intrapresa militare, mentre l’offerta generosa della sua giovinezza valse ad eccitare nei compagni d’arma l’emulazione del sacrificio. 

L’inserimento di questa voce in Forlipedia è stato possibile grazie alla collaborazione di Gabriele Zelli.

Bibliografia:

Franca Strocchi su: Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario. Dizionario bio-bibliografico 1897 – 1987. Istituto di Storia dell’Università di Urbino. Edizione Quattro Venti, Urbino 1996.

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