CASEMURATE. MEMORIE E MISTERI DI UNA VILLA DI FRONTIERA (LIBRO)

Paola Bezzi. Casemurate, Memorie e misteri di una villa di frontiera all’incrocio tra la via dell’ambra e la via del sale. Edit Sapim, 2023. Associazione Culturale e Ricreativa “Amici della Pieve ODV”. Comitato Pro Forlì Storico-Artistica, Forlì 2023.

Il volume, che è stato pubblicato grazie all’interessamento dell’Associazione Culturale e Ricreativa Amici della Pieve ODV e del Comitato Pro Forlì Storico-Artistica e stampato dalla Tipografia Valbonesi, riporta il lavoro di ricerca, durato diversi anni, che Paola Bezzi ha effettuato negli archivi di Ravenna, Forlì e Roma.

Il lavoro di Paola Bezzi è iniziato da un’indagine limitata ad un piccolo argomento, ma poi è sopraggiunta la passione per la ricerca e tutte le volte che tornava a casa, dopo essere stata in uno degli archivi che ha frequentato, aveva con sé nuove immagini e informazioni del suo paese. Col passare degli anni il malloppo è aumentato a dismisura, per cui si è reso necessario dare un ordine alla documentazione reperita. Classificare il tutto non dev’essere stato semplice per Paola Bezzi perchè i materiali che aveva accumulato erano i più svariati, dai fatti di cronaca ai documenti inediti di archivio, dalle bibliografie degli storici alle mappe antiche dei luoghi […] In questo volume sono particolarmente stimolanti alcune suggestioni che l’autrice fornisce al lettore e che invitano alla lettura, come quando scrive: “Casemurate di Forlì e Casemurate di Ravenna: due giurisdizioni diverse, separate ora dallo scolo Serachieda, ma unite da una stessa cultura,
quella contadina, che è frutto di un rapporto da sempre complesso con una terra fatta di argille compatte e difficili da lavorare.
Dalla prefazione di Mauro Mariani e Gabriele Zelli.

Classe elementare anno 1911. Raccolta Mauro Mariani.

Casemurate. Pare un paesino allineato lungo la via Cervese, che congiunge Forlì a Cervia: le case paiono schierate ai lati della strada come soldati sull’attenti al passaggio di un generale. Oppure sembra una frazione nata attorno ad un quadrivio, là dove la via del mare incontra la via Dismano che ricalcava, in un passato molto lontano, una delle vie dell’ambra. Nella realtà assomiglia a un reticolato, formato da tante linee, che solcano il paesaggio, in maniera diseguale: sono i fossi, le stradine bianche e i filari di viti e di alberi da frutto che segnalano un’antica e sempre presente sapienza agraria e uniscono le tante case sparse qua e là. I punti nodali sono costituiti dalle memorie sepolte o vive o crollate del
castello a nord-est, della chiesa e del palazzo arcivescovile a sud-est e della scuola elementare a nord-ovest. Da questi luoghi partono, con forza centrifuga, vie, tratturi e torrenti che uniscono l’insediamento ai paesi vicini e oltrepassano i confini che gli eventi hanno fissato e spostato, seguendo movimenti ondivaghi, come è tipico della storia italiana, e romagnola in particolare.
Dalla introduzione.

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