SAN LEONARDO (QUARTIERE)

Divisione dei quartieri valida fino al 30/09/2015. Mappa di base tratta dal sito ufficiale del Comune di Forlì: www.comune.forli.fc.it. Elaborazione grafica Forlipedia.
Divisione dei quartieri valida fino al 30/06/2021. Mappa tratta dal sito ufficiale del Comune di Forlì: www.comune.forli.fc.it.
Divisione dei quartieri valida dal luglio 2021. Mappa ufficiale fornita dall’Ufficio SIT del Comune di Forlì.

Antico agiotoponimo, nato cioè dal nome di un santo.

Nel censimento fiscale che il Cardinale Anglic preparò per il papa Urbano V nel 1371, compaiono Villa Sclove e Villa Sancti Leonardi, due agglomerati rurali vicini fra loro. Alcune successive fusioni daranno origine a un territorio parrocchiale dipendente dalla chiesa di San Leonardo in Schiova. La “nostra” chiesa, com’è accaduto per tanti altri edifici religiosi, ha quindi trasferito al territorio il nome del santo a cui era dedicata. Oggi il quartiere è semplicemente San Leonardo, mentre il ricordo toponomastico di Schiova lo ritroviamo in una via dello stesso quartiere.

Non si conoscono le origini di questa parrocchia – scrive il Casadei nel 1928 – La stessa canonica offre indizi sulla sua vetustà, poiché fu edificata al disotto dell’attuale livello stradale portava infissa una pietra sulla quale era scritto “1216 restaurata”. L’edificio fu infine ricostruito nella prima metà dell’800.

Leonardo, era nato in Gallia da una famiglia nobile vicina al re Clodoveo (481-511). Seguace di San Remigio, ottenne proprio da Clodoveo (re convertito) di liberare i prigionieri di guerra che avesse incontrato. Nella foresta in cui si era ritirato in eremitaggio, il futuro santo si trovò ad aiutare la regina Clotilde, al seguito del marito a caccia, in un parto improvviso. Le preghiere aiutarono la donna a superare il dolore e a mettere alla luce il figlio. Clodoveo riconoscente, donò all’eremita una parte del monte su cui si trovava per la costruzione di un monastero.
Rifiutò l’incarico di vescovo e la sua fama si diffuse in Europa. I fedeli cominciarono a rivolgersi a lui per ogni malattia, ma la sua fama era legata soprattutto alla liberazione dei carcerati. I prigionieri dovunque lo invocassero – scrive Antonio Borrelli sul sito www.santiebeati.it, vedevano le catene spezzarsi, i lucchetti si aprivano, i carcerieri si distraevano, le porte si spalancavano; questi infelici riacquistata la libertà, accorrevano da Leonardo per ringraziarlo e molti rimanevano con lui… Strepitosi miracoli a lui attribuiti, ne aumentarono la conoscenza e la devozione; furono erette in suo onore varie centinaia di chiese e di cappelle, il suo nome fu inserito nei toponomastici e nel folklore popolare.

San Leonardo è spesso raffigurato mentre regge le catene, quelle dei carcerati, ed è per questo che il santo francese è il protettore dei detenuti ingiustamente, ma anche dei fabbricanti di catene. Inoltre viene invocato per i parti difficili, mali di testa e malattie dei bambini; contro la grandine ed i banditi; a lui si rivolgono anche gli obesi.
Il santo viene ricordato il 6 novembre.

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