Marco Viroli e Gabriele Zelli. Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2. Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2017.
Conoscere le strade lungo le quali siamo diventati quello che siamo significa avere coscienza dei valori che siamo andati elaborando, per virtù dei quali progettiamo il futuro.
Marco Viroli e Gabriele Zelli, consapevoli di questa dimensione, vanno stendendo da anni pagine numerose sulla Forlì a loro sempre più cara per l’ampliarsi della memoria.
Così anche in questo libro, mosso dalle stesse premesse e sollecitato dal particolare successo del volume che, con lo stesso titolo, ha aperto la serie delle loro rievocazioni storiche. Il libro ci racconta di forlivesi alla prima Crociata, pirati albanesi che erigono santuari rotondi in mezzo alle nostre campagne; ugualmente racconta le grandi pagine delle signorie locali, le lotte intestine, gli splendori degli artisti, scendendo giù giù fino al nostro tempo.
La prima virtù del libro è forse nel connubio tra l’ampiezza degli orizzonti evocati e l’affabulazione fresca e immediata delle sue pagine, tale da rendere la lettura, un coinvolgente divertimento e da costituire nuovi legami con la città e la terra della nostra vita. [Roberto Casalini]
Tornerà l’aquila sveva a volare?
Verdi, bianchi, rossi, bigi, celestini e neri: tutti i colori dei Battuti
Due uomini di nome Guido, un «sanguinoso mucchio» di francesi e una Crocetta
Come era Firenze nel 1302 quando Dante fuggì in Romagna
Corresponsabilità forlivesi nella morte di Dante Alighieri
Dopo sette secoli il fantasma di Clarì aleggia su Castelnuovo
Francesco il Grande e la Crociata contro i forlivesi
Il miracolo della Madonna del Fuoco e le sue raffigurazioni artistiche
Un pirata albanese fonda un santuario rotondo in mezzo alla campagna
Un tesoro perduto e un’abbazia nella Pianura Padana
Presenza ebrea a Forlì nel Medioevo
Caterina, la peste e le altre emergenze di fine Quattrocento
Il restauro del prezioso Libro Madonna
Origine delle Casermette, i primi alloggi per soldati
Melozzo degli Ambrogi: il Pittore degli Angeli
Il Pestapepe e l’equivoco del nome Marco
Fu un castrocarese il primo uomo sulla luna
Un grande condottiero rimasto orfano troppo presto
Una Gioconda forlivese
Le due sedi dei Cavalieri Templari a Forlì
La faida tra i ghibellini Numai e i guelfi Morattini
I Novanta Pacifici, giudici di pace ante litteram
La Cappella della Madonna del Fuoco e il mancato papa forlivese
Quel che resta delle lunette del Chiostro di San Mercuriale
San Valeriano e San Mercuriale di Guido Cagnacci
L’uomo che rifece il look alla Forlì del Settecento
Napoleone Bonaparte s’innamora di Forlì
L’architetto che si destreggiò tra Chiesa e Rivoluzione
I lumi della Madonna del Fuoco e gli Usi e pregiudizi de’ contadini della Romagna
Breve storia dei Pompieri di Forlì
Il Passatore, non proprio «cortese», e la famiglia Artusi
Il Portico dei dieci anni
Alla fine dell’Ottocento si balla al Pestapevar
La Settimana rossa che infiammò la Romagna
Olindo Guerrini, un uomo dai mille volti con la passione per la modernità
Il primo gravissimo incidente dell’aeronautica civile italiana
Tullo Morgagni, una vita per lo sport
Luigi Ridolfi, una vita per il volo
Pellegrinaggi a Montepaolo di un tempo che fu
Don Pietro Garbin, un sacerdote mai dimenticato a Forlì
I generali inglesi e la seconda trafila romagnola
Iris Versari, eroina della Resistenza italiana
Settant’anni fa Peppone e don Camillo a Sadurano
Quando i comunisti di Cusercoli fabbricavano rosari
I divi ritrovati e il Comitato Pro Forlì Storico-Artistica