


Agiotoponimo, cioè toponimo costituito dal nome di un santo. Mettendo in atto un’operazione frequentissima nell’evoluzione dei toponimi, l’apostolo Tommaso ha donato il nome al nostro quartiere attraverso la presenza nel territorio dell’antica chiesa a lui dedicata. Questa parrocchia – racconta il periodico d’inizio ‘900 La Madonna del Fuoco – porta nel suo titolo “S. Tomè” il nome dialettale dell’Apostolo S. Tomaso, scritto così nei codici tanto latini quanto italiani fino al 1500.

Nel 1371 il Cardinale Anglic cita Villa Sancti Thome. E’ un villaggio rurale che possiede XII focularia, in pratica 12 nuclei in grado di pagare tasse. E’ un piccolo agglomerato se messo al confronto, ad esempio, di Villafranca che ne conta ben 37, ma è ben più consistente di Barisano che in quel lontano anno vanta appena 3 focularia.
Se non vedo nelle sua mani il segno dei chiodi, e non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo costato non crederò. E’ ciò che disse l’incredulo Tommaso che poi, però, non esiterà ad esclamare: O mio Signore e mio Dio, definendo il Maestro Dio per primo fra tutti gli Apostoli. Secondo la leggenda – racconta l’Atlante della Storia della Chiesa – evangelizzò l’India e vi morì martire.
La sua più frequente rappresentazione nelle immagini sacre lo vede nell’intento di toccare il costato ferito di Gesù risorto. La Chiesa festeggia il santo il 3 luglio.