COMUNE APERTO (RIVISTA)

di Marino Mambelli

Comune Aperto è stato un mensile di notizie politico/amministrative pubblicato dall’Amministrazione comunale di Forlì. Il primo numero, uscito nel dicembre del 1970, fu realizzato completamente in bianco e senza immagini. Con molta probabilità fu stampato in “ciclostile” dallo stesso Servizio stampa del Comune. Dal n.2 il titolo fu colorato di rosso e nero. Poi apparvero le fotografie.

Il primo numero di “Comune Aperto”, pubblicazione dell’Amministrazione comunale di Forlì. 10 dicembre 1970.

Per il governo locale la prassi era quella di redigere i resoconti di fine mandato di ogni sindaco. Si trattava di relazioni amministrative la cui pubblicazione si limitava ad una narrazione (a volte annuale) dell’attività intrapresa durante la carica. A corredo si ponevano qualche dato statistico, l’elenco degli obiettivi raggiunti e qualche immagine. Nel 1970, con il sindaco Angelo Satanassi, le cose cambiarono perché il n.1 di Comune Aperto, nonostante la chiara artigianalità, aprì la strada verso un nuovo tipo di comunicazione con i cittadini. Il direttore responsabile di quella moderna iniziativa fu Mario Vespignani, il redattore Giuliano Pedulli. L’autorizzazione del Tribunale porta la data del primo dicembre del 1970, Numerose furono negli anni le firme illustri che collaborarono alla redazione.

Nelle sue pagine si sono susseguiti articoli e comunicazioni politiche. Presentazioni di opere pubbliche, ma anche commemorazioni, celebrazioni, ricorrenze, cultura. Il giornale divenne qualcosa di più di un semplice resoconto dell’attività svolta dall’Amministrazione, divenne un mezzo efficace per arrivare ai forlivesi. Anche politicamente. I partiti occupavano infatti spazi prestabiliti.

La sua frequenza si trasformò da mensile a bimestrale e in seguito variò ulteriormente. Con la creazione di una nuova serie, che porta la la data 1987 del Tribunale, variò pure la sua impostazione giornalistica. Il giornale aveva un comitato di redazione e il coordinamento era di Ennio Gelosi. Poi negli anni Novanta la testata rimase in vita in forma ridotta. Fu abbandonata la tipografia e le copie furono realizzate con il fotocopiatore. Per problemi inerenti i costi si pensò anche alla totale soppressione.

La stampa tipografica del giornale riprese per alcuni numeri speciali alla fine degli anni Novanta: con un numero dedicato a rilancio dell’aeroporto, uno al nuovo ospedale e altri di varia promozione. Il direttore era sempre Mario Vespignani, il coordinamento era curato da Ennio Gelosi e la redazione fece capo a Mario Proli, giornalista che diede tanta vitalità alla pubblicazione fino alla chiusura della testata che avvenne nel 2009.

Negli anni 2000 l’uscita del giornale dell’Amministrazione pubblica di Forlì tornò ad essere regolare e la sua stampa fu nuovamente affidata alla professionalità tipografica. Vennero coinvolti numerosi collaboratori esterni e il grande impegno editoriale portò ottimi risultati. Ma giunse la “grande minaccia” del web. Di Facebook. E della pubblicità in caduta libera che fece immaginare l’imminente morte di tutta la carta stampata. L’ultimo numero di Comune Aperto, come dicevamo, uscì nel 2009. Internet ne prese il posto con un sito dotato di newsletter istituzionali che portava il nome di Informaforli. Informaforlì rimase attivo fino al 2019.

Il numero 3 dell’anno terzo della nuova serie di “Comuna Aperto” reca la notizia dell’apertura della segreteria universitaria a Forlì.

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