IL MARAFFONE E’ NATO A SAN VARANO

di Marino Mambelli

La “maraffa”.

Esistono mille particolarità che identificano la Romagna. Il dialetto, la esse e la zeta, l’operosità, il Sangiovese, la Cagnina, l’Albana, la Piadina, le carte romagnole, il Maraffone (Marafone)…

“Qui in San Varano vuolsi prendesse vita ai primi dell’800 il Marafò o Beccaccino”. Targa in ceramica affissa sul muro della Cassa Rurale di San varano Forlì nel 1995. Fot Forlipedia, 2021.

Se le carte Romagnole appaiono di derivazione spagnola con probabili origine arabe, come lo sono le Piacentine, le Napoletane e molte altre dell’Italia centrale e meridionale, il Maraffone parrebbe nato proprio in Romagna. Una vecchia leggenda (come tale non documentata) vorrebbe addirittura che e Marafò o Beccaccino abbia avuto inizio a Forlì, precisamente a San Varano. Il racconto assunse una tale valenza che sul muro di quella che fu la sede della Cassa Rurale poi Banca di Forlì e BCC, di fronte alla chiesa di San Marco in Varano, nel 1995 fu cementata una composizione in ceramica a commemorazione dello storico evento. L’operazione fu realizzata su iniziativa dell’intellettuale Alteo Dolcini, giornalista e scrittore, alle cui intuizioni si devono la costituzione dell’Ente Tutela Vini di Romagna, del Tribunato di Romagna, della Società del Passatore e la creazione della Ca’ de Bé di Bertinoro, alla quale seguirono la Cà de Ven di Ravenna e la Cà de Sanzvés di Predappio. Assieme alla Cassa Rurale la manifestazione fu promossa dalla lega del Marafò – Beccaccino.

Sulla targa si legge: Qui in San Varano vuolsi prendesse vita ai primi dell’800 il Marafò o Beccaccino gioco principe della gente di Romagna. Antesignano del Bridge invenzione democratica nella terra degli Eguali giocato dai “Galantoman” con le sole tre parole rituali bós – stréss – vól.

Il Maraffone, o Beccaccino, o Tressette con le briscole è il gioco di carte romagnolo per eccellenza. Sull’origine del nome si fanno solo supposizioni, tra le quali la più interessante pare quella di Libero Ercolani che riporto dal volume Il Principe di Romagna di Alteo Dolcini. Per l’origine del nome del nostro gioco – scrive l’Ercolani – io punterei sulla voce dialettale ”marafone”, del XIX secolo, che significa furbacchione astuto.

La targa che celebra la nascita del Maraffone a San Varano sulla facciata delle Banca BCC già Cassa Rurale e Banca di Forlì. Foto Forlipedia, 2021.

La marafona (maraffa) o cricca, è la combinazione di asso due e tre del seme dichiarato vincente, cioè la briscola. Si aggiudica la partita chi per primo raggiunge i 31, 41 o 51 punti secondo le località. Non si può fare uso dei segni e non si può parlare, per questo è viva la leggenda secondo la quale il gioco del Maraffone pare sia stato inventato da quattro giocatori muti. Solo chi apre il gioco può utilizzare una delle seguenti parole: bósbusso (invito al compagno a prendere e tornare in gioco con lo stesso seme), vólvolo (non si hanno più carte del seme appena scartato), stréssstriscio (si posseggono altre carte del seme appena scartato), termini che per altro si possono facilmente mimare.

Il Maraffone era un gioco strettamente maschile. In tal senso vogliamo citare un simpatico sondaggio riportato sul libro di Dolcini del 1975. Il questionario, tra l’altro, chiedeva se le donne erano, o meno, buone giocatrici. Le risposte (per la verità storica è da precisare che gli interpellati erano maschi ed il dato potrebbe quindi risentire di un vizio originario) sono state:
Buone giocatrici: 0
Cattive giocatrici 82%
C’è poi un 18% che dice “alcune sono buone”
Anche questa è Romagna… Ma i tempi cambiarono e il Maraffone diventò molto popolare anche tra le donne che si dimostrarono grandi appassionate dando spesso filo da torcere agli avversari maschi che, da romagnoli moderni, cominciarono ad incassare mal digerendo l’anomala evoluzione. Anche le ambientazioni cambiarono. Soprattutto grazie alla partecipazione dei turisti, sempre abbondanti nella nostra regione, il Maraffone si diffuse largamente oltre confine. Segno evidente che gli stranieri apprezzano e le Romagnole piacciono anche ai forestieri.

Le Romagnole. Immagine tratta da “il Principe di Romagna” di Alteo Dolcini.

Oggi però la fama del Maraffone risulta parzialmente offuscata. A minare la sua popolarità è il Burraco gioco più alla moda e decisamente più “femminile”.

Bibliografia
Alteo Dolcini. Il Principe di Romagna. Marafon-Beccaccino. Discorsi pressoché storici sul gioco della nazione romagnola. Edizioni del Passatore a cura delle Edizioni Santerno, Imola 1975.
www.alteodolcini.com
Marino Mambelli in GeoMètra n. 9/10 aprile 2009.

Forlipedia utilizza cookie per garantire un corretto funzionamento del sito. Maggiori informazioni

Questo sito fa uso di cookie. I cookie che utiliziamo sono di tipo tecnico: sono pertanto utilizzati col fine di consentire il corretto funzionamento del sito e non per effettuare operazioni pubblicitarie o di profilazione. Potrebbero essere presenti cookie (anche di profilazione) di terze parti, la cui dichiarazione al garante viene effettuata dalla terza parte stessa. Alcuni link potrebbero indirizzare a siti esterni la cui Cookie Policy è differente da quella di Forlipedia. Puoi disabilitare i cookie dalle impostazioni del tuo browser.

Chiudi