AUTO/RITRATTI DAL NOVECENTO FORLIVESE

Auto/Ritratti dal Novecento Forlivese
Forlì, Palazzo Romagnoli – Sala 6
16 dicembre 2017 – 17 giugno 2018

Nuova proposta della serie “mostre temporanee a Palazzo Romagnoli” (Forlì, Via Albicini 12), con l’obiettivo di far conoscere al pubblico opere novecentesche della Pinacoteca Civica attualmente conservate nei depositi o collocate in altri edifici pubblici cittadini: Auto/Ritratti dal Novecento Forlivese, promossa dal Comune di Forlì e curata da Orlando Piraccini e Flora Fiorini. Inaugurata alla presenza dei curatori, di Elisa Giovannetti, Assessora alla Cultura e Cristina Ambrosini, dirigente del Servizio Cultura e Musei.

Alle ultime monografiche dedicate a Giovanni Marchini e a Carmen Silvestroni, fa seguito una rassegna tematica comprendente opere di noti artisti forlivesi, tra i quali esponenti del rinomato Cenacolo d’inizio ‘900, che hanno rappresentato se stessi o che sono stati ritratti da altri pittori e scultori. Quattordici sono le opere oltre ad esemplari già presenti nelle prime due sale del percorso espositivo denominato “Grande Romagna”, come nel caso degli Autoritratti di Pietro Angelini e di Giovanni Marchini, a suo volta raffigurato in bronzo nel 1920 da Bernardino Boifava.
Si va da un curioso busto in terracotta policroma del celebre scultore palermitano Ettore Ximenes con il ritratto del talentuoso pittore d’origine forlivese Francesco Vinea, al non meno attraente Autoritratto nello studio del forlimpopolese Sante Malmesi, risalente anch’esso all’ultimo scorcio del secolo diciannovesimo.

Dei cenacolisti forlivesi figura in mostra, oltre ai ritratti a se stessi eseguiti da Angelini nel 1919 e da Carlo Stanghellini nel 1923, un busto col volto della pittrice Gianna Nardi Spada in gesso plasmato e patinato da Boifava nel 1938, insieme con un altro ritratto dell’artista eseguito ad olio da Maceo Casadei.

Di Maceo, appartenente anch’egli al Cenacolo’all’esordio della propria carriera artistica, si possono inoltre ammirare un Ritratto di Carlo Stanghellini del 1924 ed un Autoritratto del 1964.
Il volto del migliore allievo di Maceo, Gino Mandolesi (1915-1955) è invece raffigurato in un delicato disegno acquarellato dall’artista in età giovanile.
A se stessi intitolati sono poi i ritratti di altri ottimi pittori d’origine forlivese: Edgardo Zauli Sajani, Amilcare Casati e Alfredo Zoli.

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