Amata e poi dimenticata, oggi la Pera volpina è tornata, assieme ad altre straordinarie tradizioni culinarie, ad arricchire la gamma delle prelibatezze invernali di Romagna. Si trova nei migliori negozi di frutta e verdura e addirittura in qualche supermercato. Sui social la disponibilità è fiorente e i prezzi veramente buoni. Grazie a numerosi appassionati, che mettono in vendita il prodotto a pochi Euro pur di diffondere la cultura della nostra terra, si è venuta a creare una situazione favorevole al rilancio di un frutto quasi abbandonato.
Pressoché immangiabile da cruda, una volta passata al fuoco diventa una prelibatezza per il palato e una porta verso il passato. Ricordo indelebile di generazioni che ne hanno possedute un paio di alberi nell’aia.
I frutti raccolti possono essere conservati per gran parte dell’inverno senza bisogno del frigorifero. Si possono utilizzare per la realizzazione di conserve, ma se li si vuole trasformare in uno stupendo fine pasto, allora bisogna cuocerli nel Sangiovese.
Di seguito proponiamo la ricetta usata per la realizzazione delle Pere riprodotte nelle immagini a corredo di questa voce.
Ingredienti
1 kg di pere volpine
1/2 litro di vino sangiovese (o più per coprire 3/4 delle pere)
8/10 cucchiai di zucchero
mezzo bicchiere d’acqua
un bastoncino di cannella
2/3 chiodi di garofano
Preparazione
Sistemare le pere in un tegame largo in modo che se ne faccia una sola fila. Coprirle col vino per 3/4, aggiungere i chiodi di garofano e la cannella. Stendere lo zucchero sulle pere e fare cuocere per 40 minuti a fuoco lento con il coperchio. Quando le pere saranno pronte la forchetta affonderà nella polpa. Togliere quindi il coperchio per fare restringere ulteriormente il Sangiovese a piacere. Potranno essere servite tiepide assieme al vino che sarà condensato in un caloroso sciroppo. Buone per accompagnare i formaggi, speciali da gustare sole.