LA CAPPELLA DEI FERRI IN SAN MERCURIALE

La cappella “Dei ferri” in San Mercuriale. Cristoforo Bezzi, 1515. Foto Forlipedia, anno 2018.

La cappella “Ferri” o “Dei ferri” si affaccia sulla navata di sinistra dell’abbazia di San Mercuriale. Al suo nome vengono attribuite due possibili origini: un finanziamento effettuato da una non ben identificata famiglia Ferri e la presenza delle inferriate che ancora oggi costituiscono parte dell’arcata d’ingresso detta, appunto, “arcata Dei ferri”. Quest’ultima ipotesi appare la più plausibile.

La cappella fu costruita nel 1515 su progetto di Cristoforo Bezzi (qd. magistri Johannis olim Floris Betii). Carlo Grigioni sul volume Marco Palmezano, pittore forlivese la racconta come il più armonioso fiore che rimanga del Cinquecento a Forlì. L’arcata d’ingresso, realizzata in marmo d’Istria, è di Jacopo Veneto (Jacopo Bianchi da Dulcigno) che, con molta probabilità, dimorò a Forlì tra il 1515 e 1536. L’attribuzione al fine artista di scuola veneta viene confermata, come racconta Bruno Bazzoli sul volume Abbazia S. Mercurialedai documenti notarili testimonianti la sua abbondante attività a Forlì e Cesena dopo il 1515 data nella quale, per la prima volta lo si trova ricordato assieme alla moglie di origine bolognese. Da quella data figura in parecchi contratti con noti muratori ed altri scalpellini forlivesi. Un capitello rimasto incompiuto proprio in quest’opera –  fa pensare ad una sua morte forlivese (Giordano Viroli: Chiese di Forlì).

Le formelle della cappella”Dei ferri”. Foto Forlipedia, anno 2018.

Di estremo interesse appaiono le formelle in cotto che compongono la candelabra degli archi maggiori della cappella. Grigioni ipotizza una realizzazione su disegno di Marco Palmezzano, allievo di Melozzo da Forlì, e Roberto di Paola sull’opera dal titolo: L’Oratorio di San Sebastiano in Forlì e Pace di Maso, architetto della “Brigada” di Melozzo, indica una loro inconfutabile tematica melozziana.

Durante i restauri della chiesa, realizzati sotto la direzione del professor Sergio Selli nel secondo dopoguerra, sono state riaperte le finestre sui lati della cappella e il pavimento è stato portato al piano ritenuto originario. In occasione della grande mostra dedicata a Marco Palmezzano, organizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dal Comune nel 2005, la volta della cappella fu sottoposta ad un attento restauro. Come pure la magnifica pala di Marco Palmezzano: L’Immacolata col Padreterno in gloria e i santi Anselmo, Agostino e Stefano, dove al centro è rappresentata una Gerusalemme con le sembianze della Forlì cinquecentesca rossa di mattoni in cotto.

 

Arcata “Dei ferri”. Jacopo Bianchi da Dulcigno, 1536. Foto Forlipedia, anno 2018.

 

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