LE LASTRE RITROVATE (MOSTRA)


Le lastre ritrovate. Memorie della famiglia Orsi Mangelli tra Forlì e il mare (1890-1915). A cura di Michela Mazzoli e Tank Sviluppo Immagine. Galleria comunale d’arte Leonardo da Vinci viale Anita Garibaldi, Cesenatico. 8 aprile 13 maggio 2018.

Forlì, villa Giannina. Il balcone.

Fin dalla sua nascita nel 2009 l’Associazione Tank Sviluppo Immagine di Forlì raccoglie materiale fotografico storico scoperto nei mercatini, ma anche tra le fotografie di famiglia dei soci. L’archivio conta oggi più di mille foto che si cerca di studiare e di catalogare per inquadrarle nel loro periodo storico.

Una recente acquisizione viene da un ritrovamento effettuato dalla socia Michela Mazzoli che ha recuperato una serie di lastre fotografiche negative delle dimensioni 9 x 12 cm. Si tratta di 55 lastre di vetro trattate con emulsione alla gelatina di bromuro d’argento . E’ il settembre del 2014 quando comincia un lento ma entusiasmante lavoro di ricerca per cercare di datare il ritrovamento e soprattutto per cercare di individuare i luoghi e le persone ritratte nelle lastre. Nello stesso periodo del ritrovamento Michela incontra Tank Sviluppo Immagine e i soci appassionati di fotografia, con i quali condividere i passaggi della propria ricerca. E’ il primo di tanti incontri fondamentali che porta alla ricostruzione della vicenda famigliare, così come la conosciamo oggi. Anche una serie di esperti e studiosi di storia romagnola viene interessata al ritrovamento.

Villa Giannina, già villa Solieri. “Le lastre ritrovate”. Galleria Leonardo Cesenatico.

Tra quelle foto c’è una casa signorile e accanto ad essa si intravede una casa colonica interamente dipinta a “Trompe-l’oeil” . Si vedono immagini riconducibili a Ravenna, a Roma, a Forlì, ma soprattutto al mare e a Cesenatico. Michela vive a Forlì ma è originaria proprio della bellissima cittadina romagnola! Intanto il collezionista Gianignazio Cerasoli compie un altro straordinario ritrovamento: ulteriori 7 lastre che rappresentano la stessa famiglia delle immagini di Michela si aggiungono agli echi dal passato. Lo studio prosegue, ma sembra arenarsi per quanto riguarda l’individuazione della famiglia. Saranno i Social, il villino di campagna e la “casa dipinta” a dare una svolta alle ricerche.

Cesenatico. Cabine a palafitta sul mare.

Il giorno di Natale del 2014 Michela pubblica l’immagine della Villa e della “casa dipinta” sulla pagina di una gruppo Facebook costituito da persone appassionate (ed esperte) della storia forlivese. Il 7 gennaio 2015 Loris Landi la riconosce come la casa in cui è nato nel 1960, è “villa Solieri a Forlì situata nell’angolo tra via Ca’ Rossa e via Campo degli Svizzeri”. Da questo punto la strada è ancora lunga, ma il villino diventerà presto Villa Giannina e si comprenderà che la famiglia Solieri non è quella rappresentata nelle immagini: fu solo proprietaria della Villa in un periodo successivo a quello rappresentato nelle lastre.

La storia che si compone è ricca e appassionante e Michela dovrebbe scriverla sotto forma di romanzo per delineare i colpi di scena, i rallentamenti e le entusiasmanti scoperte che caratterizzano gli ultimi tre anni dedicati a questa impresa. Noi che amiamo la fotografia dobbiamo dire che questa storia ben rappresenta i motivi della nostra passione: la fotografia è una fatto sociale che porta a condividere, a ricercare la memoria del passato collocandola in stretto rapporto con il presente. La fotografia unisce il rispetto della vicenda umana alle irrinunciabili basi della conoscenza. Essa ascolta le voci sia del passato sia del presente, anche quando non riesce a riconoscerle e descriverle compiutamente. Su tutto governa l’amorevole attenzione per le persone, per gli eventi e persino per le cose. La fotografia non dice tutto, ma suggerisce e fa scoprire ad ognuno di noi quanto il passato ci aiuti a comprendere il mondo contemporaneo, e quanta attenzione dobbiamo porre nell’osservare per imparare.

“Le lastre ritrovate”. Galleria Leonardo. Cesenatico.
“Le lastre ritrovate”. Galleria Leonardo. Cesenatico.

Ma vorrete sapere di più della storia della lastre ritrovate… Avrete pane per i vostri denti, se dedicherete a questa mostra il tempo e il cuore che le spettano. C’è dietro il lungo lavoro di tanti, guidati, spronati, sgridati, a volte, da Michela, che ha accolto la famiglia della lastre nella sua vita e ci ha insegnato a guardare, non soltanto con gli occhi, dentro superfici che hanno rivelato inaspettate profondità. Scoprirete che la famiglia rappresentata è quella del ramo secondogenito dell’importante dinastia degli Orsi Mangelli, imparerete a riconoscere il conte Giuseppe con la moglie Flaminia e i figli Elena, Antonio, Alberto e Maria Elisabetta. Li accompagnerete nelle piccole vacanze che si concessero, al mare, a Roma, a Ravenna, in calesse lungo la Via Campo degli Svizzeri a Forlì, fino al villino e alla casa dipinta. Vedrete un’altra dimora storica di famiglia, Villa Giselda a Carpinello, ricca di collegamenti con la storia della città e della famiglia stessa. Conoscerete gli amici dei nostri protagonisti, persone alle quali ancora non si è dato un nome…

Il racconto di quei sereni momenti famigliari si svolge dal 1890 al 1915 circa. Poi tutto andrà cambiando: la guerra incombe, le lastre alla gelatina secca usciranno di produzione qualche anno dopo, nel 1925 il villino di campagna cambierà proprietà e diventerà Villa Giannina, ancora oggi visibile a Forlì e recentemente ristrutturata.
Ma queste persone, scoperte nei loro aspetti intimi e quindi più veri e più fragili, avranno a quel punto conquistato un posto anche nella nostra memoria, insegnandoci a guardare all’interno delle nostre famiglie con l’occhio del tempo, che scolpisce da lontano con modalità differenti da quelle del cuore.
(Dalla presentazione della mostra di Cristina Paglionico.)

La casa dipinta.

 

Organizzazione mostra: Tank Sviluppo Immagine di Forlì presidente Andrea Angelini. Curatrice e ricerca storica: Michela Mazzoli.  Assistenza alla curatela: Cristina Paglionico. Stampe analogiche e digitali: Daniele Casadio. Ingrandimenti: stampe inkjet su carta Felix Schoeller Baryta da 310 gr/mq. Foto analogiche: stampe su carta baritata ILFORD multigrade FB. Scansioni e restauro fotografico dei file digitali: Andrea Catalano. Testi e didascalie: Davide Gnola, Michela Mazzoli, Valentina Orioli, Cristina Paglionico, Umberto Pasqui.  Allestimento, video e grafica: Tank Sviluppo Immagine/Gianluca Colagrossi. Cartoline d’epoca: Marco Lelli. Proprietà lastre fotografiche: Michela Mazzoli 55 lastre, Gianignazio Cerasoli 7 lastre. Si ringraziano: Loris Landi e Renata Biondi per avere riconosciuto Villa Giannina, per avere condiviso i ricordi e aver quindi permesso l’inizio della ricerca. Gruppo di lavoro soci Tank: Carlo Bezziccheri, Gianluca Colagrossi, Jessica Francesconi, Michela Mazzoli, Prisca Magnani, Cristina Paglionico, Claudia Presti, Claudio Sarpieri, Silvia Togni.  Discendenti Orsi Mangelli: Giovanni Fioravanti (figlio di Maria Elisabetta Orsi Mangelli) Contessa Anna Maggiori (nipote di Elena Orsi Mangelli) Alessia Alverà (pronipote di Giselda e Paolo e Orsi Mangelli). Si ringrazia inoltre: L’Assessore Gaia Morara e l’Amministrazione Comunale di Cesenatico.

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